28/05/2025 -

5:00 pm

L’alluvione programmata del 1918 lungo la Linea Mincio-Po

Nell’autunno del 1917, dopo lo sfondamento del fronte di Caporetto da parte degli austro-ungarici, l’Esercito italiano fu costretto a ritirarsi e a riorganizzarsi, stabilendo nuove posizioni di difesa nella pianura veneta, lungo il fiume Piave. 
 
Durante il difficile anno successivo, nel pieno della Prima guerra mondiale, il Comando dell’Esercito elaborò piani segreti per far fronte all’eventualità di una nuova offensiva nemica, che avrebbe potuto sfondare il fronte del fiume Piave. La strategia prevedeva la creazione di una linea difensiva più a sud, la linea Mincio-Po, basata su un’arma insolita: l’acqua. Il piano consisteva infatti in inondazioni controllate, che avrebbero trasformato vaste aree, dalla città di Mantova fino al Mar Adriatico, in una barriera naturale contro l’avanzata austro-ungarica.
 
Ma come sarebbe stato possibile allagare la pianura alluvionale dell’Adige? E quali sarebbero potute essere le conseguenze per la popolazione, le infrastrutture e il paesaggio agricolo? Lo scopriremo in questo affascinante incontro, che intreccia storia, geografia e ingegneria.

Silvia Elena Piovan è professoressa associata in Geografia presso il Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità dell’Università di Padova e docente di “Cartografia e GIS” e “GIS: Mapping and Analysis”. Esperta di cartografia storica, è autrice di numerose pubblicazioni. È stata Visiting Associate Professor presso la University of South Carolina (2015-2019) ed è Responsabile Scientifica del Laboratorio GIS presso il DiSSGeA. Coordina progetti di ricerca in geografia ed ecologia storica, geografia militare, mobilità e sviluppo nei contesti rurali e cartografica storica, con un focus particolare su Veneto e Stati Uniti sudorientali.

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